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Niente vaccini, niente scuola

Niente vaccini, niente scuola

Aule chiuse per i bambini che non stati vaccinati. Scaduto il termine per l’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione alle scuole, oggi per molti bambini è a rischio l’ingresso al nido o alla materna. I 10 vaccini obbligatori – in base alle specifiche indicazioni del Calendario vaccinale nazionale relativo a ciascuna coorte di nascita – sono quelli contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, Haemophilus influenzae B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia e varicella.

Secondo “Anief, “ad oggi potrebbero essere 30.000 i bambini sotto i sei anni con la documentazione non a posto per le vaccinazioni. E per i ragazzi della scuola dell’obbligo (dai 7 ai 16 anni) scatta la procedura che può portare ad una sanzione da 100 a 500 euro”.

Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), spiega: “il dirigente scolastico notificherà ai genitori entro il 20 marzo l’obbligo di mettersi in regola e qualora ciò non dovesse avvenire l’Asl comminerà agli stessi una sanzione amministrativa”. Da parte loro i presidi non possono fare altro, si rischierebbe l’omissione di atti di ufficio, ma Giannelli sottolinea: “è chiaro che tutto ciò è assolutamente lacerante. Sono cose che abbiamo già denunciato e ribadisco che noi presidi, insieme alle scuole, non siamo i gendarmi della burocrazia“.

Dopo la promulgazione della legge sull’obbligo vaccinale, è la punta polemica di Giannelli, “si poteva fare di più e meglio. C’è da chiedersi perché in molti territori non sia stato attivato un sistema informativo. La legge risponde a un principio di civiltà perché gli indici di mortalità su alcune patologie erano diventati preoccupanti. Ora però c’è una situazione di confusione e incertezza e questo è inaccettabile. Su certe questioni – conclude il dirigente dell’Anp – i ritardi non sono possibili”.

Il meccanismo sarà più semplice nelle Regioni che hanno adottato l’anagrafe vaccinale: in questo caso le scuole ricevono direttamente dalle Asl la situazione relativa a quanti sono in regola con le vaccinazioni. Dove l’anagrafe vaccinale ancora non c’è, invece, è la scuola a dover raccogliere la documentazione dalle famiglie e questo potrebbe richiedere tempi più lunghi. In ogni caso a partire da domani i dirigenti scolastici avranno tempo fino al 20 marzo per inviare alle famiglie dei bambini non vaccinati la comunicazione formale che le inviti a provvedere alla vaccinazione.

Increduli i genitori che sostengono la libera scelta in fatto di vaccinazioni: «Non credo che nessun dirigente scolastico si prenderà l’onere di lasciare un bimbo fuori dalla scuola senza alcun preavviso, nessuna comunicazione ufficiale – afferma Matteo Angelini, uno dei genitori dell’associazione “E pur si muove” di Rimini aderente al Comilva, il Coordinamento del Movimento italiano per la Libertà delle vaccinazioni -. Siamo tranquilli che entreranno. Se dovesse accadere che lasciano qualcuno fuori, ne risponderanno in sede legale».

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Redazione Il Secolo d'Italia del Lunedì