In questi giorni vediamo sempre di più il dibattito acceso su quello che l’Europa dovrebbe fare su temi quali, l’economia, i migranti, il sociale, la difesa, l’agricoltura etc etc.
Anche l’arrivo del presidente della Commissione a Roma, ha accesso ancora di più il dibattito su ruoli, responsabilità e soprattutto futuro del vecchio continente e del sogno dei padri fondatori di questa unione.
E’ da molti anni, soprattutto dopo l’arrivo dell’euro, che dico e ripeto che l’Europa deve credere (i suoi singoli stati aderenti) al suo progetto unico e univoco, oppure tutti i problemi arriveranno al pettine all’improvviso; la crisi degli immigrati dalle zone di guerra del nord Africa, che sta mettendo a repentaglio Shenghen, è il vero esempio eclatante.
Se continueremo nel progetto di rafforzamento dell’Europa politica ed economica, avremo un futuro! Ma solo se effettivamente avremo dato porzioni di potere nazionale quali politica estera, politica di difesa e politica economica alle istituzioni europee.
Queste tre deleghe effettive, che poi si concretizzeranno con tre ruoli distinti di incarichi ufficiali, possono dare fiato e visione futura del progetto europeo.
Ma i tempi sono stretti a mio avviso, oramai dai cittadini fino ai mercati internazionali, tutti hanno capito le nostre debolezze e dobbiamo intervenire con ancora maggiore velocità.
Lo faremo? non lo so, lo spero ma certo chi si sobbarcherà di tutto questo e porterà a compimento questo duro e difficile passaggio, sarà il leader europeo che cerchiamo da tanti anni e che proseguirà il sogno dei fondatori.