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LA RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE

LA RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE

La prescrizione è un istituto giuridico che ha attinenza con gli effetti giuridici derivanti dal trascorrere del tempo; ha valenza sia in campo civile che in campo penale.

Nel diritto civile la prescrizione ha lo scopo di garantire la certezza dei rapporti giuridici ed indica l’estinzione di un diritto soggettivo (cioè pretesa nutrita da un soggetto e riconosciuta legittima e meritevole di tutela dall’ordinamento giuridico) non esercitata dal titolare per un periodo di tempo indicato dalla legge . La ragione della prescrizione in questo caso dipende, come già detto, dalla certezza dei rapporti giuridici.

Nel campo del diritto penale la prescrizione ha lo scopo di assicurare all’imputato un giusto processo in tempi ragionevoli e determina l’estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo nel corso del quale non è stato concluso il procedimento penale. La ragione di questo istituto sta nel fatto che, a distanza di tempo, viene meno l’interesse dello Stato sia a punire un comportamento penalmente rilevante, sia a tentare il reinserimento sociale del reo.

La prescrizione è motivata dal diritto dell’imputato ad un giusto processo in tempi ragionevoli, superati i quali il reato si estingue. Il fattore tempo ha particolare rilevanza, in fatti il suo trascorrere rende obiettivamente più difficile il procedimento avuto riguardo ad esempio all’inquinamento delle prove , alla scomparsa o minore memoria e attendibilità dei testimoni ed avuto anche riguardo all’efficacia dell’azione penale sia in termini di esercizio del diritto di difesa per le indagini che avvengono anni dopo il fatto oggetto di reato.

La prescrizione dei reati sembrerebbe in contrasto con il principio della certezza del diritto e della pena, che si realizza in primo luogo con la certezza prima che con l’intensità e l’estensione temporale (durezza e durata) delle misure detentive. La certezza viene a mancare quando il reato non può più essere perseguito con sentenza di condanna perché i termini di prescrizione scadono mentre i processi sono ancora in corso.

Questo accade ad esempio se la legge fissa i termini per la prescrizione di un reato inferiori alla durata media dei procedimenti per quel tipo di reato, tenendo conto solamente della possibilità di esercitare il diritto di difesa dopo u certo tempo dai fatti e del diritto dell’imputato ad un giusto processo in tempi ragionevoli e non tiene conto dei tempi di funzionamento della giustizia penale.

Nonostante la prescrizione sia uno strumento a garanzia del giusto processo , le eccessive lungaggini della giustizia  italiana fanno si che spesso cadano in prescrizione reti per i quali si aspetta ancora giustizia, lasciando i presunti colpevoli impuniti. Questo perché, anche se la prescrizione non opera come un’assoluzione a formula piena, in molti casi gli effetti per l’imputato possono sembrare identici. Ciò ha evidenziato l’esigenza per il nostro Paese di una riforma dell’istituto della prescrizione (da inquadrare naturalmente all’interno della riforma del diritto penale) al fine di ridare certezza al diritto garantendo la giusta durata del processo.

L’attuale governo ha raggiunto un accordo per dare inizio all’iter Parlamentare per l’approvazione della riforma dell’istituto della prescrizione con la previsione dell’interruzione dei termini della prescrizione stessa dopo la sentenza di primo grado sia che si tratti di un sentenza di assoluzione che di condanna, ciò parrebbe al legislatore l’unico modo per impedire la prescrizione dei reati dovuta ai tempi eccessivamente lunghi della giustizia italiana.

Procedere,però, alla riforma della prescrizione al di fuori di una revisione complessiva del processo penale rappresenterebbe un movimento completamente avulso dalla necessità più complessa e urgente della riforma della giustizia penale. La modifica della prescrizione così effettuata non sarebbe affatto utile in quanto isolata; la sua eventuale necessità dovrebbe essere riesaminata all’interno di una riforma più ampia e complessiva del processo penale.

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Redazione Il Secolo d'Italia del Lunedì